Arte e architettura

Slide 2
Slide 2

All'interno del borgo sono presenti diverse chiese, non vi è mai stato infatti un edificio di culto unico, ma a seconda delle epoche una è stata più importante delle altre.
La più imponente è Santa Maria Addolorata, che conserva l'importantissima pala giovanile del Parmigianino.
L'edificio, che occupa l'area della precedente Chiesa dei Serviti (XV secolo), presenta due crocefissi lignei del Quattrocento, uno all'inizio della navatella a destra e l'altro nella cripta.
 
La chiesa di San Francesco (1656), di semplice costruzione, è legata al convento omonimo e venne riccamente decorata nei primi decenni del XVIII secolo con il patrocinio del duca Francesco Farnese. Ora, sconsacrata, è adibita ad auditorium cittadino.
Da ricordare anche la chiesa di S. Giovanni Battista, seconda parrocchiale dal 1756 al 1873 e la chiesa di Santa Maria delle Grazie, imponente edificio eretto dopo il 1744, che ha preso alcune delle sue opere alla chiesa di San Francesco (i due dipinti del Bresciani, Pasquale Baylon e Margherita da Cortona e Sant'Antonio da Padova). La chiesa di San Siro, che domina dall'alto il borgo, a pochi chilometri dall'abitato è invece un piccolo gioiello medievale. L'attuale palazzo comunale (Palazzo Maria Luigia), costruito all'inizio del Cinquecento e caratterizzato da un ampio porticato, è stato utilizzato come centro amministrativo fino al 1870 e, di nuovo, dal 2019.
Nelle vie principali del borgo si notano numerose abitazioni storiche, maestà, stemmi dei Landi e diversi portali in pietra, alcuni dei quali riportano la data di realizzazione. 



LA PALA DEL PARMIGIANINO
 
Ciò che coglie l’attenzione del visitatore, nella prima cappella a destra della chiesa parrocchiale, è un'opera giovanile di Francesco Mazzola, detto il Parmigianino, un tempo appartenente alla quadreria del Castello.
La pala raffigura lo "Sposalizio di Santa Caterina, Giovanni Evangelista e Giovanni Battista" (1521-22) ed è uno dei primi impegnativi lavori del pittore, che nonostante l'influenza del Correggio, mostra in luce la peculiarità della sua arte, l'originalità, il movimento, la grazia e la leggiadria delle figure.

Giorgio Vasari scrive in “Vita di Francesco Mazzuoli pittore parmigiano”:
"Fra molti che sono stati dotati (...) della graziosa virtù del disegno e d'una certa vivezza di spirito nell'invenzioni, e d'una particolar maniera di far in pittura bellissimi paesi, non è da posporre a nessuno, anzi da preporre a tutti gl'altri, Francesco Mazzuoli parmigiano, il quale fu dal cielo largamente dotato di tutte quelle parti che a un eccellente pittore sono richieste, poiché diede alle sue figure, oltre quello che si è detto di molti altri, una certa venustà, dolcezza e leggiadria nell'attitudini, che fu sua propria e particolare. Nelle teste parimente si vede che egli ebbe tutte quelle avvertenze che si dee, intanto che la sua maniera è stata da infiniti pittori immitata et osservata, per aver'egli dato all'arte un lume di grazia tanto piacevole, che saranno sempre le sue cose tenute in pregio, et egli da tutti gli studiosi del disegno onorato"

IL TONDO DI BOTTICELLI
 
Una delle opere più significative della quadreria bardigiana 
era la Madonna con il Bambino e San Giovannino adorante di Sandro Botticelli, pala d'altare quattrocentesca del rinnovato oratorio del castello e che ora si trova nei Musei di Palazzo Farnese di Piacenza.